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COMUNICATO - INCONTRO CON IL PRESIDENTE DI ALLEANZA NAZIONALE ON. AVV. GIANFRANCO ANEDDA 12/11/2004
Ieri mattina, 11 novembre, una delegazione composta dal componente del direttivo nazionale, dr.ssa Cinzia CALANDRINO, e dal sottoscritto è stata ricevuta dal Presidente del Gruppo alla Camera di Alleanza Nazionale, On. Avv. Gian Franco ANEDDA, già sottosegretario alla Giustizia nel 1° Governo “Berlusconi”, insieme con il quale era presente pure il Vice Capo Gruppo, On.le Roberto MENIA. Nelle settimane scorse vi erano stati altri incontri di nostre delegazioni con l’On.le Avv. SAPONARA di Forza Italia, proficui contatti con il Ministro GIOVANARDI, con il sottosegretario VALENTINO, etc. Come ricorderanno i colleghi più “anziani”, l’On.le MENIA, nel corso dei suoi diversi mandati parlamentari, aveva più volte presentato proposte di legge proprio in materia di riordino dell’amm.ne penitenziaria, talché ci siamo, ancora una volta, trovati innanzi a due parlamentari che conoscevano chiaramente le nostre peculiarità sia d’amministrazione che di categoria. Entrambi hanno assicurato la più significativa attenzione non solo di A.N. ma di tutta la maggioranza affinché proceda, il più speditamente possibile,l’iter parlamentare del DDL “Meduri” sulla dirigenza penitenziaria, nonostante i tentativi di boicottaggio dei tanti detrattori, ideologicamente asserviti se non invidiosi del fatto di non essere stati loro, noti urlatori di idealità sociali dagli stessi non praticate (basta seguire lo svolgimento dei lavori nelle aule e nelle diverse commissioni per comprenderlo), gli ispiratori ed i fautori di una riforma che, finalmente, rispetterà anche “Le regole penitenziarie europee”. E’ auspicabile che i lavori del Parlamento, in tema di legge finanziaria e di nuovo ordinamento giudiziario, si concludano quindi al più presto in modo che, anche per “affinità” con il mondo della giustizia, si proceda al rapido esaurimento delle ultime fasi dell’iter del DDL Meduri, con il quale si darà la stura ad un nuovo, più funzionale e soprattutto giusto, modello organizzativo della macchina amministrativa penitenziaria, facendo finalmente combaciare la sostanza delle responsabilità complesse ed uniche che investono i direttori penitenziari, ovunque essi operino, con uno status giuridico ed economico corrispondente e non sperequato ed offensivo come l’attuale. Dobbiamo però, tutti quanti NOI, continuare a mantenere alta l’attenzione dei nostri politici, chiedendo il reale e leale impegno di coloro che, da NOI tutti conosciuti ed apprezzati, non dovranno far mancare il loro unisono sostegno allorquando si procederà al voto in aula. Sappiamo anche che vi sono politici leali ed onesti in tutti gli schieramenti, essi devono comprendere che la riforma da noi auspicata rappresenta un bene condiviso, che supera le ideologie e ricollocherà, in una cornice di modernità e di reale positivo cambiamento, l’organizzazione amministrativa penitenziaria su binari di reale maggiore efficienza e funzionalità, facendo pulizia di zone grigie, di paradossali fraintesi, di insensate rivendicazioni di pari trattamento di altri funzionari (Sì utili ma con oggettivi diversi livelli di competenza) con quanti non abbiano uguali, corrispondenti, gravi responsabilità verso la collettività, la giustizia ordinaria, quella contabile e verso il Governo.
Il Segretario Nazionale
Dr. Enrico SBRIGLIA

 

 

 

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