>> indietro
“CONTRATTO E DINTORNI” 31/10/2007
(Le proposte del SI.DI.PE.)
Riceviamo da molti colleghi richieste per conoscere se anche il SI.DI.PE. abbia predisposto una sua “bozza” di ipotesi di contratto, così come è stato fatto da altra O.S. confederale in materia di dirigenza pubblica penitenziaria. A tal proposito assicuriamo che non soltanto da oltre sei mesi abbiamo preparato una possibile ipotesi di contratto, ma che la stessa è stata realizzata attraverso uno studio particolareggiato dei contratti di diritto pubblico già esistenti, incrociando dati normativi, verificandone l’attuabilità e la ricaduta nell’ambito della dirigenza penitenziaria e, soprattutto, avvalendoci della consulenza di esperti in materia, sia facenti parte del direttivo del SIDIPE che estranei ad esso (ad esempio, chiedendo pareri a docenti universitari e/o a personalità che operano nel campo del diritto giurisprudenziale). Il lavoro venuto fuori riteniamo essere di grande pregio, pure come “tecnica legislativa”, e non un semplice sunto di “taglia ed incolla”. Cionodimeno, però, quanto è stato fatto rimane ancora “riservato”, e non per civetteria intellettuale o perché si temano violazioni del “copyright”, bensì per ragionevole metodologia di lavoro: “risulterebbe paradossale se fosse il SIDIPE a presentare alla parte pubblica l’ipotesi di contratto che invece dovrebbe acquisire e sulla quale confrontarsi.” Inoltre è fondamentale conoscere l’ammontare delle risorse che il Governo intenda impegnare. Insomma, non si possono recitare insieme due parti contrapposte (il che non significa, evidentemente, che non si intenda lealmente collaborare al fine di raggiungere un risultato condiviso ed utile ad entrambe…). Per cui, soltanto ove la parte pubblica risultasse latitante e priva di ideazione al riguardo, ci sentiremo autorizzati ad offrire il nostro contributo in materia invece che considerarlo come una road-map. Sappiamo che l’amm.ne sta già operando per consentire che vi siano in bilancio le risorse necessarie “di partenza” ed attenderemo con fiducia, una volta definita anche provvisoriamente la questione della rappresentatività che ci vede uniti alla CISL-Fps, di dar vita al tavolo della contrattazione per il nostro primo, importante, contratto di diritto pubblico, pure per mettere fine alle ingiustizie subite negli anni addietro, allorquando fummo scippati dell’art. 40 che ormai appartiene al nostro passato. Il nostro primo contratto, inoltre, dovrà essere apripista di un modo nuovo di concepire il rapporto di lavoro penitenziario, pure per i riflessi e le contaminazioni che ci auguriamo potranno trasferirsi sul restante personale, ancora immobilizzato sul contratto “ministeri”.
Il Segretario Nazionale
Dr. Enrico SBRIGLIA

 

 

 

Link utili

rassegna stampa su www.studiocataldi.it