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IL SIDIPE INCONTRA IL CAPO DEL DAP, PRES. IONTA 12/12/2008
(Scongiurare il pericolo di proteste da parte dei direttori penitenziari delle carceri e degli uepe)
Proseguendo negli incontri istituzionali, ieri mattina, una delegazione del direttivo del SI.DI.PE., aff. Cisl/Fps, composta dal Pres. Orazio FARAMO, dai dirigenti sindacali nazionali Antonietta PIEDRINAZZI, Mariantonietta CERBO, Cinzia CALANDRINO, Rosario TORTORELLA e dal sottoscritto, ha incontrato il Pres. Franco IONTA.
Nel ricordare al Presidente IONTA che il SIDIPE, insieme alla CISL, raggiunge, se non ha già superato, il 73% di rappresentatività, si è sottolineata l'esigenza che al più presto si pervenga alla stipula del 1° contratto di diritto pubblico. Il SIDIPE ha fatto presente come il biennio del Governo precedente fosse trascorso inutilmente, e come l'attuale ancora non avesse recuperato il tempo perduto. La stagnazione registrata si riverbera, pesantemente, sullo stato d'animo della categoria e rischia di essere percepita come disinteresse da parte dell'Esecutivo, col pericolo di favorire sentimenti di demotivazione e disimpegno tra i direttori penitenziari di istituto e di uepe, costretti quotidianamente a confrontarsi con innumerevoli difficoltà, finora non di rado superate con spirito di presenza e l'esperienza, al fine di compensare la preoccupante penuria di risorse umane ed economiche. Si comprenderà, pertanto, perché, dopo che sono trascorsi oltre 3 anni dalla legge di riforma, senza ancora contratto e regole, il SINDACATO dei DIRETTORI PENITENZIARI possa ancora per poco assicurare la propria opera di mediazione. Non va dimenticato, infatti, come i colleghi si sentono delusi dai loro attuali provvisori stipendi, trattandosi di trattamenti economici assolutamente non rispettosi del ruolo dirigenziale e di quanto, ogni giorno, fanno per assicurare SICUREZZA e TRATTATAMENTO dentro e fuori le carceri. Il SI.DI.PE. è cosciente che l'attuale CAPO del DAP non porta colpe e che, anzi, è animato dallo spirito del FARE, ma comunque rimane lui il primo interlocutore istituzionale della categoria. Si confida, al riguardo, che – a differenza di chi l’ha preceduto, il quale sembrava non avesse colto l'importanza strategica della Dirigenza Penitenziaria per tenere il sistema in sicurezza – saprà profittare di tanto, specie nell'attuale difficile stagione dell'esecuzione penale, dentro le carceri e fuori da esse. Si auspica, pertanto, che il Pres. IONTA, con i suoi Vicecapi, sappia farsi carico di esporre al Sig. Ministro della Giustizia, a quello della Funzione Pubblica ed al Governo, le legittime aspettative di una speciale categoria di servitori dello Stato, la quale non chiede altro che il contratto, quale applicazione della legge, non una cosa in più ! Se non si avranno forti e chiari segnali in tal senso, si dovrà trarre la triste conclusione che non si vuole il bene dei dirigenti penitenziari e dell'amm.ne, ed a quel punto si spezzerà, non per colpa del SI.DI.PE., un “gentleman's agreement” onorato, sostanzialmente, solo da una parte, la nostra... I tempi sono strettissimi, e se trascorreranno inutilmente, il 2009 rischierà di passare alla storia come l'anno della più rilevante e sistematica civile protesta di una categoria che ha dato al Paese più di quanto abbia ricevuto. La denuncia sarà metodica e capillare, al fine di sensibilizzare le autorità locali, quelle politiche e della società civile, per raggiungere i vertici delle istituzioni, e non mancherà di pubblicità, anche attraverso i mezzi d'informazione. Tra l'altro, spiace vedere come, ancora oggi, a fronte di un Corpo di Dirigenti Penitenziari di diritto pubblico, molti dei quali con curricula professionali rilevanti, si senta la singolare esigenza, in contrasto con la Legge MEDURI, di ricorrere, per incarichi di dirigenza non generale, a risorse esterne, a dispetto di quelle “certe”, formatesi e consolidatesi nella difficile palestra delle carceri o nell'esecuzione penale esterna. Anche per capire tutto ciò, auspichiamo che, al più presto, venga portato a conoscenza delle OO.SS. il “piano industriale” del DAP, e se siano, tra gli altri, previsti, finalmente, i primi concorsi per DIRIGENTI PENITENZIARI di Diritto Pubblico, riservati anche ai funzionari dei ruoli direttivi della polizia penitenziaria, di quelli educativi, ragionieristici e di assistente sociale, così come previsto dal D.lgs. n. 63/2006. La sensazione, condivisa da tutta la delegazione, di trovarsi di fronte ad un Capo del DAP che sia davvero intenzionato a lasciare “un segno”, e che risulti sinceramente animato dal desiderio di dare il meritato lustro ad una amministrazione dello Stato fondamentale nel governo della Sicurezza, intesa anche nell'accezione di opportunità di recupero, nei limiti del possibile, delle persone detenute, per il momento ci conforta: le prossime settimane potranno confermarlo !
Il Segretario Nazionale
Dr. Enrico SBRIGLIA

 

 

 

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