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COMUNICATO STAMPA 23/04/2012
I DIRETTORI MARCIANO PER LA TUTELA DEI DIRITTI NELLE CARCERI
Il Si.Di.Pe. (Sindacato Direttori Penitenziari). sindacato che raccoglie il maggior numero dei dirigenti penitenziari, torna ad esprimere la posizione dei direttori, di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna, a favore di un sistema penitenziario che sia coerente con i principi internazionali e costituzionali di rispetto della dignità della persona detenuta e della finalità rieducativa della pena, rispetto alla grave situazione di disagio che esiste negli istituti penitenziari della Repubblica: per questa ragione, dopo aver preso parte al sit-in di annuncio svoltosi nella giornata di Pasqua, parteciperà alla II Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà, che si terrà il 25 aprile prossimo.
La grave situazione delle carceri, causata dal pesante sovraffollamento, che ha determinato la dichiarazione dello stato di emergenza, e la previsione di apertura di nuove strutture penitenziarie e di nuovi padiglioni detentivi sono, invero, circostanze incompatibili con la drastica riduzione delle risorse finanziarie per la gestione dei penitenziari ed ancor più con la progressiva riduzione degli organici, dirigenti penitenziari compresi. Difatti il carcere è realtà complessa e occorrerebbe,invece, implementare tutte le risorse professionali necessarie al funzionamento della macchina, quello di polizia penitenziaria ma anche quello amministrativo e pedagogico..
Il momento di grave recessione del Paese fa registrare un arretramento di fatto dei diritti di tutti, e in questo contesto il mondo penitenziario, da sempre destinatario di una scarsa attenzione, subisce un arretramento ulteriore poiché, pur a fronte dei recenti sforzi del governo, la carenza di risorse acuisce un disinteresse culturale profondamente radicato all’interno della società nel corso degli anni, a causa di politiche, qualunque maggioranza abbia governato, per un verso o per un altro del tutto inadeguate.
In questo contesto anche gli sforzi tentati dal Ministro della Giustizia Paola Severino, per far fronte alla crisi del sistema penitenziario, rischiano di non trovare adeguato supporto.
I dirigenti penitenziari, infatti, sono i primi garanti dei principi di legalità nell’esecuzione penale e ritengono il rispetto dei diritti della persona una condizione essenziale senza la quale non esiste giustizia degna di uno Stato di diritto ed il Si.Di.Pe., con la sua partecipazione alla II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà del 25 aprile. intende promuovere una cultura sociale e penitenziaria, del carcere e sul carcere, che veda i dirigenti penitenziari protagonisti, per una reale affermazione di quei principi di legalità e di giustizia spesso solo affermati in vuote formule di stile da coloro che del carcere vogliono occuparsi, per gli interessi più vari, indossando i guanti della retorica, ma che non vivono, non conoscono, né comprendono il mondo penitenziario, le difficoltà ed i disagi degli operatori penitenziari e le spesso più che disperate condizioni di vita delle persone detenute.
I dirigenti penitenziari, infatti, vivono quotidianamente e con sofferenza l’impossibilità di garantire quei diritti che l’ordinamento penitenziario proclama, nonostante siano anch’essi privati dei loro diritti e, primo tra tutti, quello ad avere il loro primo contratto di categoria, pur previsto dalla legge.
Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella

 

 

 

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